Dove eravamo rimasti, in Formula 1?

Eravamo rimasti alla vittoria della McLaren di Lando Norris a Singapore, il 22 settembre scorso.

Dopo una lunga sosta, forse troppo lunga, nel prossimo fine settimana riprende finalmente il Mondiale di Formula 1, con il Gran Premio degli Usa, in programma sul circuito di Austin, in Texas.
L’interesse in casa Ferrari, in questi giorni, è tutto focalizzato sulla presentazione della nuova Rossa Hypercar da strada, che avverrà dopodomani, giovedì.
Ma poi anche il mondo di Maranello sposterà la propria attenzione oltre Oceano, per l’assalto finale della Scuderia al titolo Mondiale Costruttori: missione difficile, anche se non impossibile. Benchè la McLaren degli ultimi tempi lasci pensare ad un ulteriore dominio dei “papayas” nelle ultime sei corse della stagione, mettendo a rischio anche il primo posto nella classifica Piloti di Max Verstappen (+52 punti su Lando Norris e +86 su Charles Leclerc, soprattutto se la sua Red Bull continuerà ad essere balbettante come negli ultimi mesi.
Per non lasciare nulla di intentato, la Ferrari – in questi 28 giorni di pausa tra un GP e l’altro – ha messo a punto un ennesimo pacchetto di aggiornamenti, da sfruttare subito nella tripletta Usa-Messico-Brasile delle prossime tre domeniche consecutive.
Con 75 punti di ritardo dalla McLaren, probabilmente l’obiettivo è scavalcare la Red Bull (+34) e portarsi a casa un’onorevole piazza d’onore.
Sotto la direzione-lavori dell’ingegner Loic Serra, la Ferrari sta già sviluppando la monoposto per il 2025 – in avanzata fase di gestazione – e il concept per il 2026, anno delle grande rivoluzioni in F1.
Le novità – per ora, per questo week end americano – riguarderanno la zona del fondo, delle ali, e altri particolari aerodinamici pensati per migliorare le prestazioni sui curvoni veloci del circuito delle Americhe, non proprio adattissimo – sulla carta – alle caratteristiche della Ferrari F-24.
Al resto dovranno pensarci Carlos Sainz e, soprattutto, Charles Leclerc, che domani compirà 27 anni.