Nel video l’intervista a Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la salute
L’arresto cardiaco si conferma la principale causa di morte nei paesi occidentali. Ogni giorno, in Emilia-Romagna, si verificano mediamente dai 10 ai 12 casi. Fatali, spesso, ma per un 10% scongiurati grazie al pronto utilizzo di un DAE, cioè di un defibrillatore automatico che permette, appunto, di salvare una vita in pochi minuti. La Regione, già ai vertici in Italia per numero di dispositivi, continua a investire e punta a raggiungere quota 10mila entro il 2024. Alle Ausl, la Regione ha richiesto di distribuire i dispositivi preferibilmente in luoghi accessibili al pubblico 24 ore su 24, con particolare afflusso, e di fare in modo che nelle aree urbane ce ne siano almeno due per ogni chilometro quadrato, raggiungibili in 4 o 5 minuti al massimo dal luogo in cui potrebbe avvenire l’arresto cardiaco. Alle singole Aziende il compito, quindi, di elaborare piani autonomi per la collocazione delle attrezzature sulla base delle necessità e caratteristiche dei territori. A Modena va un contributo di 239mila euro per l’acquisto di nuovi dispositivi, che andranno ad aggiungersi ai 10 esemplari già donati a metà settembre.