L’intenzione è quella di capire se i drammatici risvolti dell’alluvione di settembre fossero prevedibili. Dopo il fascicolo aperto per far luce su cosa accadde durante l’evento estremo di maggio 2023, quando per la prima volta la Romagna fini sott’acqua, ora la Procura di Ravenna ha deciso di aprire un nuovo fascicolo contro ignoti per disastro colposo sull’ultima alluvione che ha flagellato il territorio della provincia romagnola, a metà settembre. Titolari di entrambi i fascicoli sono il Procuratore capo Daniele Barberini e il sostituto procuratore Francesco Coco. Contestualmente sarebbe stata affidata una consulenza su prevedibilità e prevedibilità dell’accaduto agli stessi tre professori del Politecnico di Milano già incaricati di indagare sull’alluvione di maggio. Ciò consentirà di avere un unico studio sui fenomeni che hanno interessato le provincie più colpite. La decisione sarebbe arrivata dopo tre sopralluoghi effettuati subito dopo gli eventi estremi del pm di turno Coco, a partire dalla frazione più colpita, Traversara di Bagnacavallo, che conta una decina di case da abbattere. Intanto in queste ore una nuova ondata di maltempo riaccende l’incubo dell’alluvione: i tecnici di Arpae e la Protezione civile regionale hanno diramato in Romagna un’allerta arancione valida fino alla giornata di domani per precipitazioni diffuse e localmente intense. Più contenuta la situazione nel modenese dove l’allerta è di colore giallo.