Nel video, Svetlana (nome di fantasia)
Quella che ora vi raccontiamo è la storia di chi, una casa, fino a pochi mesi fa ce l’aveva. Poi, all’improvviso, qualcosa cambia, in peggio. È quanto accaduto a Svetlana. La chiameremo così per tutelare la sua privacy. Sessantasei anni compiuti, ucraina ma dal 2001 trapiantata a Modena. La garanzia di un lavoro, la cittadinanza italiana. A nulla è valso quando, a giugno di quest’anno, ha ricevuto lo sfratto dall’appartamento in San Faustino in cui viveva in affitto, perché il proprietario ha deciso di ristrutturare il palazzo per realizzare miniappartamenti da destinare ad affitti brevi. Da lì è iniziata la sua odissea per la ricerca di un nuovo tetto, costringendola a dormire in auto, con la sua cagnolina.
La signora Svetlana, infatti, si è rivolta anche ai servizi sociali e ha compilato la domanda per una casa popolare, come per case con affitti agevolati messi a disposizione del Comune. Per le prime, avrebbe un Isee troppo alto. Per le seconde, di alloggi a disposizione ce ne sono 60, a fronte di 2000 richieste.
I giorni passano e la sua “casa” diventa a tutti gli effetti quell’automobile che, la sera, accosta lungo i viali della città, pregando che non le succeda niente di brutto. Trovare un “piano B” sta diventando una missione impossibile e si domanda per quanto ancora potrà resistere così.