I lavori di adeguamento della cassa di espansione del fiume Secchia, al confine tra le province di Modena e Reggio, entrano in una nuova fase. Gli interventi che saranno messi in piedi da Aipo con fondi Pnrr Next Generation Eu in un pacchetto da 27 milioni di euro, hanno come obiettivo l’aumento del volume della cassa e quindi della sua capacità di invaso ai fini della sicurezza idraulica. L’intervento consiste nella rimozione di accumuli di terra nelle aree di deposito immediatamente a monte del manufatto di sbarramento principale conosciuto come la “diga”, risultato delle piene susseguite nel tempo e che riduce la capacità di invaso della cassa. A questo si aggiunge la relativa manutenzione straordinaria della vegetazione. Poiché le aree di intervento si trovano all’interno della Riserva naturale regionale, e Sito della Rete Natura 2000, sono previste anche opere di compensazione come la creazione di 5 isolotti con 2.600 arbusti di specie autoctone, punti di posa e nidificazione di uccelli acquatici e sui fondali ceppaie per costituire habitat sommersi per le specie ittiche presenti.  Infine, all’esterno dell’opera idraulica, su 30 ettari di un terreno demaniale a sud del ponte sulla Via Emilia, vi sarà la messa a dimora di piante autoctone per creare una nuova area boscata. Le opere più strettamente idrauliche, che secondo la Regione porteranno a un’ulteriore sicurezza idraulica, hanno già destato critiche come quelle espresse dal Comitato Salute Ambientale di Campogalliano. Nella loro osservazione parlano di aumento risibile della capacità della cassa che calcola in un 1% , in un invaso da 9 milioni di metri cubi d’acqua a fronte, dicono, dei necessari 40 milioni per la vera messa in sicurezza.