Il suo menu è ricco dei buoni prodotti tipici emiliani
Sono ormai pochi i ristoranti sotto la Ghirlandina che hanno visto seduti al loro tavolo almeno tre generazioni di modenesi doc e di buongustai provenienti da altri lidi. Uno di questi è sicuramente il Ristorante Osteria Vecchia Pirri. Situata in una posizione strategica, quasi di fronte alla Fontana del Graziosi, a pochi passi da Porta Bologna, era il luogo dove i viaggiatori di fine secolo scendevano dalle loro carrozze per gustare i piatti tradizionali modenesi. Poi con lavanzare del tempo, al posto delle carrozze sono arrivate le motociclette, le automobili, il pc, è cambiata la moda, niente più tube o redingote o tabarri e anche lalimentazione ha avuto una sua evoluzione. Così molte osterie e ristoranti hanno chiuso o hanno modificato il loro menu, chi in bene e chi in male o addirittura sono diventati preda di feroci draghi provenienti dallOriente. Ma la Vecchia Pirri no, e questo grazie alla signora Carla e il signor Raoul. Lei, la signora Carla, è lì ormai da trentanni e non intende affatto abdicare al suo ruolo di avere come clienti le generazioni (di cui sopra) di geminiani, come ci tiene a sottolineare allinizio della nostra chiacchierata: «Lei non sa come sono contenta quando vedo entrare i miei clienti affezionati con i loro figli. Figli che poi crescono, si sposano e vengono a loro volta con i loro figli. Il nostro è un lavoro faticoso, ma che ti dà tante soddisfazioni». Signora Carla, è cambiato il modo di avvicinarsi alla gastronomia locale? «Devo dire di si. Una volta si iniziava con lantipasto, primo, secondo e dolce. Adesso si tende a diminuire le portate. Se vogliamo è colpa anche della crisi economica, che ha colpito un po tutte le famiglie». Sfogliando la lista dei cibi, saltano agli occhi i tanti asterischi accanto ai nomi delle minestre che indicano che la pasta è fatta in casa. Pasta che è un po il vostro fiore allocchiello… «Certamente, qui da noi si rispetta ancora la tradizione della sfoglia tirata con il matterello. Dai tortellini cotti nel tradizionale brodo di carne e cappone, alle tagliatelle con il ragù, ai tortelloni ripieni di ricotta e spinaci o con la zucca e per altri piatti. Abbiamo naturalmente dei primi preparati con pasta di grano duro e fra questi piace molto il piatto che noi chiamiamo Spaghetti dedicati a Zeus, preparati in un sugo di pomodoro fresco, con pancetta, feta e rucola». Anche i secondi sono nei parametri della tradizione modenese. «E vero, i clienti continuano ad apprezzare i piatti tradizionali, come gli arrosti misti, e nel periodo invernale non manca mai il cotechino e lo zampone con il purè e i fagioloni». Come per la pasta, anche i dessert sono tutti di vostra produzione? «Sì, anche questa è una tradizione che i clienti apprezzano». A proposito di clienti, il locale è famoso anche nel mondo dello spettacolo. O sbaglio? «In effetti sono tante le persone del mondo dello spettacolo, che hanno onorato il locale con la loro visita. Questo è anche dovuto al fatto che accanto abbiamo il Teatro Storchi e che la nostra cucina è aperta fino a tardi. Ricordo il Maestro Luciano Pavarotti, Raina Kabaivanska, Mirella Freni, Gassman senior e junior e Tognazzi, Jerry Scotti e anche Ferrari». Ma cè spazio anche per i gusti gastronomici delle nuove generazioni di giovani, anche se sono tanti quelli che optano per i piatti tradizionali. Per loro cè la pizza cotta nel tradizionale forno a legna. Oppure la piadina ai tanti gusti. Cè anche un occhio di riguardo per i vegetariani: per loro, la cucina prepara tante insalate, sempre fresche per un lunch veloce. Un ultima cosa: per gli amanti del liquore che ha le sue radici nelle Highlands, il whisky, date unocchiata allassortimento. Non male. Antica Osteria Vecchia Pirri, via Prampolini 8. Per le vostre prenotazioni specialmente nel fine settimana 059-23.53.24. Aperto dalle 12 alle 15 e dalle 19 a oltranza. Giorno di riposo il lunedì.