Nel video l’intervista a Claudio Vagnini, Direttore Generale Azienda Ospedaliero-Universitaria
Con il via libera definitivo del Parlamento, il decreto liste d’attesa è diventato legge, anche se non senza critiche e polemiche. Il testo prevede una maggiore celerità, con la cosiddetta norma “Salta-Fila” che dovrebbe garantire visite ed esami entro le scadenze di legge. Se al momento della prenotazione non c’è posto in ospedale entro i tempi massimi stabiliti, l’Asl dovrà assicurare la prestazione in una struttura privata accreditata, oppure dentro l’ospedale, ricorrendo alla libera professione dei medici. Il testo prevede inoltre la possibilità di estendere al sabato e alla domenica le visite e gli esami e di prolungare le fasce orarie in cui è possibile fissare gli appuntamenti. Una scatola vuota secondo la Regione Emilia-Romagna e anche per il direttore generale dell’azienda ospedaliero-universitaria Claudio Vagnini, secondo cui il decreto non immetterebbe alcuna risorsa, perdendo totalmente di efficacia
In linea con il piano di riorganizzazione sanitaria della Regione, Vagnini difende invece la scelta di istituire i Cau, i centri di assistenza-urgenza