E’ un lento ritorno alla normalità, il giorno dopo il “down informatico globale” che ieri ha colpito i sistemi informatici di tutto il mondo, causando ovunque disagi di proporzioni colossali.
Sono state soprattutto banche, aeroporti, compagnie aeree e ospedali le istituzioni più colpite dal fallimentare aggiornamento del software Falcon (con bug nel file 291) di CrowdStrike, società di cyber-sicurezza…ben poco sicura, a quanto pare!
A causa dell’errore nell’aggiornamento, sono finiti in tilt tutti i computer collegati ai sistemi Microsoft Windows, sui cui è comparsa la cosiddetta “schermata blu della morte”: cioè, non funzionava più nulla.
Oltre alle scuse d’obbligo, la CrowdStrike ha provveduto faticosamente a trovare una soluzione ai suoi problemi, in tempi relativamente rapidi (comunque, parecchie ore): un po’ ovunque, pur lentamente, alcuni servizi aerei, compresi partenze e arrivi, stanno tornando alla normalità, dopo migliaia di cancellazioni e ritardi nelle ultime 36 ore.
In Italia, particolarmente colpito l’aeroporto di Fiumicino a Roma e Milano-Linate (ma anche Bologna, Palermo, Olbia, Pisa e Firenze).
Colpito il sistema ferroviario e sanitario britannico, ma anche in Germania e in Israele. Finiti ko anche i servizi informatici del comitato organizzatore delle Olimpiadi di Parigi e i bancomat di molti istituti di credito, persino di colossi come JP Morgan Chase negli Usa. Trattazione praticamente “al buio” a Piazza Affari a Milano e alla Borsa di Londra.
Ma questi sono solo alcuni esempi dei danni provocati da questo crash…
Il caos globale causato dal down informatico ha scatenato reazioni e preoccupazione in tutto il mondo, per la vulnerabilità delle tecnologie interconnesse e per l’impatto devastante che un singolo problema tecnico di un software ha potuto provocare in ogni angolo del Pianeta.
DOWN INFORMATICO. DISAGI IN TUTTO IL MONDO, LENTO RITORNO ALLA NORMALITA’
Dopo circa 36 ore di "down informatico" che coinvolto tutto il mondo, ora si sta assistendo un po' ovunque ad un lento ritorno alla normalità. Lasciando però molti interrogativi sulla nostra cybersicurezza.