Nel video, l’intervista all’artista, Ersilia Sarrecchia
Essere donne e proporre un’idea della donna libera da costrizioni di sorta e da pregiudizi. Una femminilità svelata nel suo senso più primordiale che diviene arte viva, delle sue perfezioni e imperfezioni. Ersilia Sarrecchia ha portato avanti negli anni una ricerca minuziosa sulla carnalità femminile, andando a sviscerare e sminuzzare ogni elemento con precisione quasi chirurgica, partendo dall’origine del mondo, il fulcro e mistero della vita. Questo racconta l’artista attraverso le sue 59 opere, esposte fino al 21 luglio alla Galleria di via Montevecchio a Modena. Soggetti, quasi tutti senza volto, esibiscono le loro forme senza alcun intento pornografico bensì con forza e autodeterminazione, tali da imporre davanti allo sguardo la morbidezza delle curve, quei corpi espliciti che ondeggiano tra gli strati e le colature del colore, quasi sempre minimale. Spesso figlie dell’improvvisazione. Un omaggio all’essere donna, non solo come madre creatrice ma anche strega o dea, coraggiosa di mostrarsi senza pudore, ma pura e incontaminata integrità.