Nel video l’intervista a Ousmane Cisse, Portavoce Coordinamento Migranti
Vivono ai margini, in accampamenti di fortuna, sotto ponti o strutture che possano offrire un minimo di riparo dalle intemperie, in condizioni disastrose, in ambienti di degrado. Si vedono sulle tribune del Parco Novi Sad, o anche qui, sotto al cavalcavia Cialdini, vicino alla sede di Hera. Sono migranti senza fissa dimora, ma che vivono il paradosso dell’emergenza abitativa che da anni interessa la nostra città: il permesso di soggiorno ce l’hanno, così come il lavoro. Ma non è abbastanza per permettersi un tetto. Perché gli affitti sono alti o chiedono un contratto di lavoro fisso. Altre volte, sono i proprietari che non li vogliono, perché stranieri. Ma il coordinamento Migranti alza la voce, perché né la strada, né gli sgomberi continui possono essere la soluzione. Sono circa una quarantina i migranti costretti a vivere in queste condizioni di degrado, nonostante l’attività lavorativa. Una vera e propria emergenza che sarà presto al centro di un colloquio con il sindaco Mezzetti. Nessuno di loro, ci spiega il portavoce del coordinamento migranti sceglierebbe la strada, se solo ci fosse un’alternativa