Nel video l’intervista a Rodolfo Ferraro, Segretario Generale Fillea Cgil
Un caso intercettato giusto in tempo, che subito fa pensare a un altro potenziale Satnam Singh, il bracciante agricolo morto qualche giorno fa a Latina, abbandonato sotto casa senza un braccio. La storia si ripete, l’esito è diverso, ma di fondo conferma la realtà di un’economia che in certi settori si regge ancora su sfruttamento e illegalità. Siamo in provincia di Modena e protagonista è un operaio marocchino di 30 anni, A.G. le sue iniziali. Totalmente irregolare in Italia, aveva trovato lavoro in un cantiere edile di Castelfranco Emilia, dove percepiva una paga di 1 euro l’ora. Grazie al supporto della Fillea Cgil di Modena e del Centro lavoratori stranieri, il giovane lavoratore ha trovato il coraggio di denunciare la sua condizione, raccontando anche di aver subito un infortunio sul lavoro.
Dopo la denuncia sia per sfruttamento sia per omissione di registrazione Inail e Inps, presentate alla Procura e all’Ispettorato del lavoro, il lavoratore è riuscito infatti a ottenere un permesso di soggiorno per grave sfruttamento della durata di un anno rinnovabile. Il primo caso riconosciuto a Modena, che per il segretario Ferraro “può fare la differenza nella lotta al caporalato”.