La notte prima degli esami che cantava Antonello Venditti è alle porte. Mercoledì si comincia con la prima prova degli esami di maturità che coinvolgerà oltre 500mila studenti in tutta Italia. Ma la vera incognita è quella che riguarda i professori che compongono le commissioni. Molti docenti di ruolo infatti hanno rinunciato all’incarico per la pesantezza dell’impegno e per gli scarsi compensi e così si stima che siano fra il 10 e il 15% gli insegnanti in pensione da non più di 3 anni richiamati dal Ministero, oltre a quelli supplenti, grazie alla cui presenza potrà essere garantito lo svolgimento regolare degli esami. Secondo Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, nella scelta di candidarsi come supplenti dopo avere lasciato il lavoro c’è sia l’esigenza economica, ma anche tracce di rimpianto, oltre al desiderio di rendersi utili sapendo che formare le commissioni non è sempre un gioco. Le lamentele dei docenti rinunciatari riguardano l’assegnazione di scuole distanti fra loro senza rimborsi per gli spostamenti, ma anche i compensi stabiliti da un decreto del 2007, che vanno dai 1.249 euro lordi per i presidenti ai 911 per i commissari esterni ai 399, sempre lordi, per quelli interni. Intanto mercoledì si parte alle ore 8,30 con la prima prova, uguale per tutti, e si prosegue giovedì, sempre alle 8.30 con prove diverse secondo le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio. Dal lunedì successivo è previsto il colloquio con le commissioni che ascolteranno 5 candidati al giorno.