Desta preoccupazione la situazione legata al settore industriale modenese, che nel primo trimestre del 2024 fa segnare un segno meno per quanto riguarda il saldo tra la nascita di nuove aziende e la chiusura delle attività. Tra le cause, sottolinea Lapam Confartigianato, potrebbe esserci la burocrazia, la sempre più difficile possibilità di accedere a prestiti e la necessità di sostegno per chi vuole aprire una nuova realtà industriale o artigianale. Secondo l’Analisi effettuata dall’associazione sulla demografia d’impresa, a fronte delle nuove 1523 aziende nate nei primi tre mesi di quest’anno, vi sarebbe la morte di 1629 imprese. 106 unità di scarto, pari a un meno 0,15%. La stessa situazione riguarda anche l’ambito dell’artigianato, in lieve calo, con un saldo negativo di 4 imprese e un tasso di crescita del -0,02% rispetto all’anno precedente. Il comparto si basa dunque su 70.068 imprese registrate per un territorio modenese dove, soprattutto il capoluogo, è vocato all’internazionalizzazione e all’innovazione e che, dunque, ha bisogno di nuove imprenditorialità. L’associazione punta sulla necessità di migliorare l’accessibilità al credito: i prestiti alle piccole imprese diminuiscono dell’8% rispetto al -4,9% dei prestiti al totale delle imprese. Peggio ancora, sostiene Lapam, per le quasi-società artigiane: a gennaio si registra un -12,6% dei prestiti, più del doppio rispetto a quanto non si segnali per il totale delle imprese.