Nel video l’intervista alla fruttivendola Freda Tomasello
Una donna che si inietta droga affianco al banco delle ciliegie. Ubriachi che bevono alla luce del sole, abbandonando le bottiglie di birra e di superalcolici vicino alle vetrine dei negozi. Sono proprio i negozi di vicinato, oltre ai residenti, a pagare il prezzo più caro del degrado, ormai cronico, che imperversa in via Nonantolana. Purtroppo, c’è chi si vede costretto ad arrendersi, come la fruttivendola Freda che, dopo anni di sacrifici e di duro lavoro, ha deciso di chiudere baracca. Anche i clienti più fidelizzati, specialmente quelli che arrivano da fuori città, ora stentano a passare per fare acquisti. E senza clienti un’attività è destinata inevitabilmente a fallire. Colpa del degrado, sì, ma non solo. E se da una parte continuano ad aprire negozi etnici, dall’altra sono sempre meno i commercianti italiani rimasti aperti lungo la via. Freda era una di questi, ma con grande amarezza, a breve, non lo sarà più.