Ad aprile di quest’anno, nel mercato dell’Europa Occidentale, sono state immatricolate oltre 1 milione di autovetture. Vale a dire una crescita del 12% se si guardano i numeri registrati nello stesso periodo del 2023. Un incremento certo incoraggiante, ma non del tutto perché la crisi – iniziata con il Covid e proseguita con la carenza di componenti per la produzione, la stangata dell’inflazione e gli effetti, positivi e negativi, della transizione energetica – non è ancora del tutto superata. Se si guarda infatti all’altro lato della medaglia, ovvero al consuntivo complessivo del primo quadrimestre del 2024, questo si rivelerebbe molto meno positivo in quanto ha fatto registrare un tasso di crescita del 6,5% rispetto al 2023 ed è in calo del 18,5% rispetto dunque al livello ante-crisi. Di certo, i prezzi e la poca flessibilità di impiego dei veicoli sostenibili, a zero emissioni, paiono non convincere ancora i privati a lasciare i motori termici. Se si considera, infatti, la quota delle immatricolazioni di auto elettriche dell’intera Europa occidentale nell’ultimo periodo, la contrazione è assai evidente: dal 21,7% dell’agosto 2023 al 13,4% dell’aprile scorso. Solo in Italia, la quota delle auto elettriche dal 5,1% ora è scesa al 2,4%. Insomma, dimezzata.
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Un mercato, quello delle automobili, fatto di luce e ombre. Se ad aprile c’è stata un’impennata di vendite rispetto all’anno scorso, in controtendenza pare andare invece la richiesta dell’elettrico.