Ci sarebbero dissapori lontani alla base dell’exploit di violenza tra le due famiglie di nomadi che giovedì si sono affrontate in due luoghi e momenti differenti, armati di spranghe e pare pure machete. A indagare sul caso è la Squadra Mobile della Polizia di Stato, che ha prelevato le immagini di videosorveglianza del Pronto Soccorso di Baggiovara e ascoltato i testimoni degli scontri. Scontri che, ricordiamo, sono stati due, concentrati in una sola giornata di violenza. La prima rissa è scoppiata intorno alle 18.30 in via Emilia Ovest, nei pressi del bar Scarlatti, dove la famiglia di nomadi scampata appena due giorni prima a un attentato incendiario ai danni del loro camper era entrata per consumare qualcosa. Pare che alcuni “rivali” li abbiano intimati a uscire ed è sulla strada che è scoppiata la rissa tra una decina di persone, con pugni, calci e colpi di spranga, brutali, contro una persona a terra. Il tutto davanti a un gruppo attoniti di testimoni che ha anche ripreso gli attimi del pestaggio. Ad avere la peggio è stato un 26enne, che ha subito fratture al volto ed ha per questo avuto bisogno di cure ospedaliere. Condotto al Pronto Soccorso di Baggiovara, è qui che è avvenuto il secondo scontro. La famiglia rivale è entrata intorno alle 22.30 nella sala d’attesa, armata di nuovo di spranghe e sembra pure di machete, con l’intento di trovare la persona ferita. Altri attimi di terrore si sono verificati all’interno del PS, con una nuova rissa con la famiglia del 26enne. I sanitari e la vigilanza hanno messo al sicuro sia le persone presenti che il ferito. Fortunatamente nessuno ha riportato lesioni, ma una porta è stata sfondata, quando gli aggressori si sono dati alla fuga. Solo intorno all’una di notte la situazione è tornata alla normalità. Sul caso è intervenuto anche il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria, Claudio Vagnini, che ha sottolineato come questo ennesimo caso di violenza confermi le difficili condizioni che i professionisti vivono al Pronto Soccorso.