Confindustria Ceramica ridimensiona i numeri dello sciopero di martedì scorso, indetto per il comparto ceramico dalle organizzazioni sindacali di categoria (Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil), con un corteo di quasi duemila lavoratori che è arrivato proprio davanti alla sede di Confindustria, a Sassuolo. In una nota, Confindustria Ceramica sottolinea come, secondo la propria rilevazione, l’adesione allo sciopero nel settore sia stata del 29,40%, quindi inferiore rispetto a quella comunicata dai sindacati. Al di là dei numeri, Confindustria Ceramica ha confermato la propria disponibilità a proseguire nelle trattative con le organizzazioni sindacali per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro.
Tra le richieste dei lavoratori in sciopero spiccano, naturalmente, migliori condizioni economiche, che tengano conto dell’attuale contesto di inflazione. In grande difficoltà ormai da anni, il settore ceramico – un tempo motore dell’industria del comprensorio sassolese – soffre anche per le vicende internazionali, che causano difficoltà di reperimento delle materie prime. Confindustria Ceramica basa la propria disponibilità al dialogo con i sindacati su una serie di proposte, che prevedono – in particolare – una cospicua una tantum e significativi incrementi dei minimi salariali, proposte già formulate all’inizio delle trattative.
SETTORE CERAMICO, CONFINDUSTRIA RIDIMENSIONA LO SCIOPERO
Dopo lo sciopero e la manifestazione dei lavoratori del settore a Sassuolo, Confindustria Ceramica minimizza le cifre dell'agitazione, ma conferma la propria disponibilità a riprendere le trattative per il rinnovo del contratto nazionale.