Nel video intervista a Daniel Zaccaro, ex-bullo
Daniel Zaccaro ha 32 anni, è cresciuto a Quarto Oggiaro, ha due lauree ed è educatore nella comunità Kayros di Milano. Questa è la sua storia, ma a metà. Sì, perché quella vera è fatta di due facce e racconta di un passato, di un’adolescenza difficile fatta di violenze domestiche, di sospensioni a scuola, di atti di bullismo, di rapine che lo hanno portato dritto in carcere. Un “ex-bullo”, è così che si definisce lui stesso davanti agli studenti dell’Istituto Ipsia Corni, finito più volte al centro della cronaca locale per via di ripetuti episodi di violenza tra giovanissimi. Sono lì per ascoltarlo, per trasformare la testimonianza di caduta e rinascita di quel ragazzo fino a pochi anni fa considerato “perduto, “irrecuperabile”, in un esempio.
Baby gang, criminalità giovanile, bullismo, disagio, sbandato. Parole che a Daniel risuonano familiari. Conosce bene le fragilità che molti ragazzi vivono oggi, perché lui stesso le ha vissute. Quel mondo in cui la percezione delle conseguenze non esiste, dove regna solo la rabbia e la mancanza di veri e propri punti di riferimento. Quella per anni è stata la sua unica “realtà”. Ma ripartire si può. A patto che non ci si fermi alla sola condanna o punizione. Un finale diverso si può scrivere.