Campedelli a TgQui ha fatto il punto sul caso: «Il parametro tornerà a zero com’è sempre stato»

CARPI – L’amianto deve scomparire dall’acquedotto, per riportare i valori così come sono sempre stati: è l’impegno del sindaco Enrico Campedelli, intervenuto ieri sera a TgQui per fare il punto sulla vicenda che tanta apprensione ha generato negli ultimi giorni a Carpi, e non solo. I fatti sono noti: a inizio luglio Aimag nell’effettuare le periodiche analisi dell’acqua, ha riscontrato la presenza per la prima volta di particelle di amianto, in una percentuale che va dalle 1.000 alle 10.000 fibre per litro, molto al di sotto della soglia critica di 7 milioni stabilita dai laboratori Usa, ma comunque tale da destare preoccupazione per ‘la novità’, agitando tanto i cittadini quanto la politica. Sul tema ieri è intervenuto, sempre a TgQui, anche il capogruppo Pdl Roberto Andreoli, con alcuni distinguo. «Innanzitutto – ha detto – credo che su questa vicenda non si debba fare allarmismo, ma allo stesso modo è necessario fare i massimi approfondimenti per capire come si è arrivati a questo riscontro, per la prima volta a Carpi. Perciò abbiamo chiesto al sindaco subito dopo la diffusione della notizia che vengano fatti ulteriori esami sull’acqua, per avere conferma della presenza dell’amianto e della sua misura». Dopo l’accertamento del fatto, quello del perché: «Quindi – ha continuato – bisogna capire in tempi rapidi a cosa è dovuta, se davvero tutto è imputabile al sisma: sappiamo che ci sono delle tratte molto obsolete nel nostro acquedotto che vano cambiate, ma servono risorse importanti. Se si dovesse riscontrare che l’amianto è dovuto a questo, bisogna mettercele nel piu breve tempo possibile». Quindi è stata la volta di Campedelli al Tg. «Innanzitutto – ha sottolineato – devo dire che siamo rimasti molto sorpresi da questo dato, perché Aimag ha fatto quasi 20mila esami sull’acqua e il penultimo report che avevamo a disposizione, fatto molto dopo il terremoto, non riscontrava la presenza di amianto. Sono analisi che facciamo dal 2009-2010, sebbene né l’Oms né il Ministero prescrivano di prendere tra i parametri anche l’amianto. Noi lo abbiamo sempre fatto per prudenza, di qui la sorpresa nel riscontrare adesso la presenza di un elemento che fino a pochi mesi fa era pari a zero». Campedelli ha ricordato che comunque è una presenza contenuta tra le mille e le diecimila fibre al litro, ben al di sotto dei 7 milioni di livello di guardia stabiliti negli Usa. Ma allo stesso modo «c’è la volontà di capire come è stato possibile passare da zero a diecimila, e quindi di agire al più presto per ritornare a zero, come siamo sempre stati». La causa più probabile al momento sembra appunto qualche fessurazione o incrinatura nelle vecchie tubature originata dal tempo e dalle scosse del 2012. Il sindaco comunque ha ricordato la validità del sistema di controlli sulle acque delle condutture, «molto più frequenti rispetto a quelli delle acque minerali», e ha rimarcato la celerità con cui i cittadini sono stati messi a conoscenza della presenza di amianto: «Ho ricevuto le analisi venerdì, e per il martedì era già stata convocata la conferenza stampa». A domanda precisa se l’acqua anche adesso si può bere tranquillamente, Campedelli ha rimesso la responsabilità all’Ausl, «secondo cui non ci sono rischi, viste altre situazioni simili in Italia. Ma a me – ha ribadito – interessa andarci a fondo, per tornare allo zero di alcuni mesi fa ed evitare che vengano condizionate tante buone campagne sull’utilizzo di un’acqua di rete sicura e controllata». (da. mo.)