“Gravi indizi di colpevolezza”.
Con queste parole, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modena ha convalidato ieri l’arresto di un uomo, originario dello Sri Lanka, indagato per tentato omicidio ai danni di connazionale.
Lo scorso sabato 27 aprile, al parco “Giovane Holden” di Castelnuovo Rangone, un cittadino cingalese di 45 anni è stato colpito da almeno sette fendenti, sferrati con un coltello, da un uomo di 42 anni, che hanno provocato gravi feriti e il ricovero in ospedale a Baggiovara in prognosi riservata.
L’accoltellamento ha provocato – secondo quanto scrive la Procura – “multiple ferite lacerocontuse con conseguente lacerazione pancreatica e verosimile ematoma dello psoas”.
Le condizioni della vittima dell’aggressione sono, fortunatamente, in via di leggero miglioramento.
L’uomo è stato trasferito dalla terapia intensiva al reparto di chirurgia generale. La prognosi, tuttavia, non è ancora stava sciolta da parte dei medici e le sue condizioni restano gravi.
Nell’udienza davanti al Gip, svoltasi nel carcere di Sant’Anna, dove si trova in custodia cautelare, l’aggressore si è difeso dalle accuse, dichiarando di aver agito solo per legittima difesa.
I due protagonisti di questa vicenda vivono insieme in un appartamento proprio nei pressi del parco dove è avvenuto l’episodio.
Secondo la ricostruzione dell’aggressore, si sarebbe difeso dal comportamento aggressivo del connazionale – che sarebbe stato in preda ai fumi dell’alcol –, sfociato in insulti e schiaffi, reagendo con il coltello, che teneva in tasca proprio per difendersi, dopo alcuni alterchi avuti con il coinquilino durante i giorni precedenti al fattaccio.
Dopo essersi reso conto di cio’ che aveva fatto, l’uomo – invece di fuggire – era rimasto sul posto ad attendere l’arrivo dei soccorsi e dei carabinieri.
Questo fu il secondo episodio di cronaca nera avvenuto in 36 ore a Castelnuovo: restano in carcere i due fratelli marocchini accusati dell’omicidio del connazionale Jaouad Dejili, 37 anni.