Nel video l’intervista Loris Roncaglia, Scultore “pop”
Loris Roncaglia è soprattutto un osservatore del mondo che lo circonda, così come dovrebbero essere tutti gli artisti.
Dopo aver lavorato per anni nel restauro delle architetture artistiche (in chiese, teatri ed edifici storici, ad esempio), Loris Roncaglia ha deciso di “mettersi in proprio”, diciamo così, e di creare qualcosa con le proprie mani, imparando a eseguire sculture con la terracreta. “Un artista dev’essere un osservatore, deve guardarsi intorno”, spiega Roncaglia. “Cose che per altri non significano niente e non dicono nulla, viste da una persona con sensibilità artistica possono dare grande ispirazione”. Da questa osservazione, arriva l’ispirazione. Per fare sculture che descrivono fenomeni naturali – come la pioggia, la rugiada, i geyser – ma anche grandi personaggi: come i i piloti della Ferrari, Charlie Chaplin, i Pink Floyd e molti altri. Ne ha fatta di strada, Loris, da quando la nonna andava a messa e gli raccontava di quadri e sculture delle chiese, fino alla definizione di “scultore di arte pop”, datagli da critici d’arte e galleristi.
Ma secondo Loris Roncaglia, scultori…si diventa o si nasce?
“Forse si nasce, bisogna avere qualcosa dentro”, risponde l’artista. Loris Roncaglia non vende le proprie opere (se non per offerte astronomiche…): se le tiene tutte per sè!
E per ammirarle, bisogna andare a casa sua a Corlo di Formigine (previo appuntamento, s’intende). Ne vale la pena, davvero.