Nel video l’intervista a Stefano Bonaccini, Presidente della Regione
Alla vigilia dell’incontro di venerdì con Francesco Paolo Figliuolo per parlare di ricostruzione post-alluvione, la Regione torna a farsi sentire. Le criticità restano le stesse: le scarsissime domande di rimborso pervenute, l’esclusione al momento dei beni mobili, ma anche la mancanza di personale nelle pubbliche amministrazioni per gestire la ricostruzione, compresi fondi Pnrr teoricamente da utilizzare e rendicontare entro il 2026. Lentezze di una “burocrazia” che, a dieci mesi dal disastro, pesano sulle spalle di tantissime famiglie e imprese che, ancora oggi, non hanno ricevuto niente. Situazione complessa, su cui il presidente della Regione Stefano Bonaccini, questa mattina a Palazzo Malvezzi, ha voluto fare il punto.
La provincia di Modena, come spiegato dal presidente Fabio Braglia, per le urgenze dovrebbe essere pronta a giugno, e quindi affidare progettazioni definitive e lavori, contando nel giro di un anno di riuscire a intervenire su quasi tutte le situazioni segnalate. Intanto, il disastro di maggio scorso lascia una ferita che non si dovrà mai più riaprire. Da qui l’annuncio di Bonaccini, che non drammatizza la scadenza a giugno dell’incarico a Figliuolo, di una decisione netta per il futuro.