Da tempo si è alzata la voce sulla carenza di medici di medicina generale. Modena ha visto chiudere sempre più studi nel corso degli anni, con frazioni e quartieri completamente sguarniti e con i professionisti ancora presenti sovraccarichi di pazienti. Ora a fotografare l’ampiezza di una crisi di organico a livello nazionale mai risolta è la Fondazione Gimbe, che segnala come in Italia manchino oltre 3.100 medici di base e i futuri pensionamenti aggraveranno ulteriormente la crisi. Il 47,7% dei medici supera già oggi il limite di 1.500 assistiti, vedendo a rischio, dice Gimbe, la qualità stessa dell’assistenza. In Emilia-Romagna, rileva la Fondazione, la situazione è ancora più grave: il 51,5% dei medici supera quella soglia. Un professionista su due ha un carico di pazienti molto, troppo elevato. Da Piacenza a Rimini, calcola Gimbe, mancherebbero, a partire dal primo gennaio 2023 ad oggi, 418 medici. A questo si aggiungeranno presto gli imminenti pensionamenti. Secondo i dati forniti dalla Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale, in Italia tra il 2023 e il 2026 sono 11.439 i medici che hanno compiuto o compiranno 70 anni, raggiungendo così l’età massima per la pensione, deroghe a parte. La Valle d’Aosta ne conta 21, la Lombardia è al primo posto con oltre mille, l’Emilia-Romagna dovrà salutare 739 sanitari.
CARENZA DI MEDICI, GIMBE LANCIA L’ALLARME: SONO POCHI E SOVRACCARICHI
In un solo anno l’Emilia-Romagna ha perso oltre 400 medici di medicina generale e più di altri 700 andranno in pensione. Il quadro di una carenza di organico che interessa tutta la nazione è stato tracciato dalla Fondazione Gimbe