Nel video, l’intervista a Claudio Vagnini, Direttore Generale dell’AOU di Modena
La salute non è (e non deve) diventare una questione burocratica. Chiunque, quando ha un problema serio pretende, giustamente, di essere curato in fretta e al meglio. Perché ciò sia possibile, occorrono liste d’attesa più corte, ma soprattutto professionisti pronti a farsi carico dei bisogni di salute. Parliamo di medici, di infermieri, di tecnici, di Oss. Siamo all’inizio del 2024 e la situazione a Modena si conferma, purtroppo, sempre la stessa. I reparti ospedalieri sono in sofferenza – solo nei pronto soccorso e Cau della provincia, mancano all’appello 50 operatori –, mentre i servizi territoriali della Ausl sono ridotti praticamente allo stremo. Pensionamenti e blocco del turnover, emigrazione e dimissioni volontarie incidono pesantemente anche sulla sanità locale. Mancano le risorse, mancano i professionisti. A pagarne il prezzo più alto, sulla propria pelle sono, come sempre, i cittadini che faticano a curarsi. Gli stessi neolaureati in Medicina sono restii a fare specialità con turni massacranti, rischiose e con paghe ridotte all’osso. Quello che manca sono vere e proprie soluzioni di “politica sanitaria” a lungo termine, che non mettano a rischio la qualità del servizio offerto. Proprio come sta accadendo.