Chi non ha mai curiosato su Internet in cerca dell’affare, per poi finire su qualche sito di aste giudiziarie e sfogliare le varie offerte, tra computer ricondizionati, gioielli confiscati e automobili d’epoca? Ed ecco che accade l’inaspettato. Questa volta, tra gli annunci, ci sono finiti degli animali. Un lotto di 57 asinelli, tutti vivi e tutti provenienti da un allevamento di San Possidonio che è stato dichiarato fallito dal Tribunale di Modena. Così, il destino della maggioranza di loro si ritrova appeso a un filo, ovvero alle intenzioni di chi comprerà. Perché è qui che la vicenda si complica ulteriormente: solo 8 equidi non sarebbero macellabili, perché considerati animali d’affezione. I restanti 49, considerati da allevamento e quindi senza vincoli di protezione, potrebbero essere abbattuti. Una vicenda che non è passata inosservata al mondo degli animalisti, già sul piede di guerra. A partire da Oipa Modena e provincia, che sottolinea come “tutto questo vuol dire trattare gli animali come oggetti. Per noi le compravendite di questo tipo sono totalmente inammissibili. I sentimenti degli animali e la loro tutela sono stati riconosciuti, ora vanno anche garantiti». L’asta, che doveva partire oggi in via telematica, è stata spostata al 5 marzo. Poco meno di un mese, quindi, per capire che ne sarà dei tanti asinelli ospitati nell’allevamento.