Una vicenda che ha assunto una risonanza nazionale, finita anche sulla scrivania del Ministro Valditara, quella che riguarda il Barozzi e il suo rappresentante d’istituto, Damiano Cassanelli, a rischio sospensione per 12 giorni per aver parlato anche ai microfoni di TVQUI di alcuni problemi vissuti nella scuola, nel corso di uno sciopero, il 28 novembre scorso, per il quale la preside non aveva concesso l’autorizzazione. Un’intervista che continua a far discutere, sul quale il Ministro alla fine si è espresso, ieri in Parlamento, seppur contro le aspettative di tanti. Questo perché non solo sulla vicenda il Ministero all’Istruzione “non ha alcun potere di ingerenza”, ma in alcuni passaggi della narrazione fatta dallo studente, secondo il Consiglio di istituto (ha riferito l’esponente del governo) vi sarebbero “significative ripercussioni sulla dignità e la reputazione del personale scolastico e dell’Istituto”. Insomma, Valditara si tira fuori e lo fa schierandosi al fianco del Consiglio d’Istituto del Barozzi, pur mantenendo una piccola porticina aperta per Cassanelli che, “qualora si sentisse leso nei suoi diritti”, ha commentato, può “proporre ricorso all’organo di garanzia interno all’istituzione scolastica” ha commentato. Dura la replica del legale dello studente, l’avvocato Stefano Cavazzuti, che ha prima ha ribadito che “Damiano ha detto la verità in quanto i fatti sono stati confermati per iscritto da vari testimoni e pertanto nulla gli può essere rimproverato”. Poi senza troppi giri di parole, si è rivolto al Ministro: “Considerata la mancanza di interesse ad approfondire l’accaduto, appena comunicato il provvedimento procederemo alla presentazione del Ricorso al Tar”.