Nel video l’intervista a Mons. Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena-Nonantola e Vescovo di Carpi
Non c’è tempo, non c’è spazio, ma solo una lunga scia di sangue e di dolore che unisce due epoche: quella delle guerre mondiali e quella attuale, di conflitti “a pezzi”, che lacerano l’umanità. Papa Francesco eleva al cielo un ricordo e una preghiera per i morti in battaglia di oggi e di ieri. Ma anche per chi perde la vita in Medio Oriente, in Ucraina, così come in altre zone del mondo. Un grido di dolore che tocca i cuori, in occasione della Giornata Nazionale Vittime Civili di Guerra che si celebra in Italia, dal 2017, ogni primo febbraio. A questo si aggiunge il monito di Monsignor Erio Castellucci a coltivare la pace. Un drammatico contesto internazionale, quello attuale, che spinge a una profonda e urgente riflessione sugli impatti devastanti che i conflitti generano. Sono stati 33mila i decessi lo scorso anno, nei 31 teatri di guerra attualmente in corso nel mondo. Il dato più alto da tredici anni a questa parte. Da qui un appello, universale, che smuovi le coscienze, affinché possa cessare l’odio, la paura e la morte innocente.