Nel video l’intervista a Camillo Po, portavoce Quartiere Sacca
Quando si gioca con i dadi, l’esito è affidato al caso. Così, avviene con il classico gioco dell’oca: lanci il dado, sposti la pedina, ed ecco finire sulla casellina corrispondente a una sfida. Nella nuova edizione speciale del “Gioco della Sacca” quella dedicata al sindaco uscente, ad ogni casellina corrisponde una criticità vissuta nel quartiere che, il primo cittadino, nell’arco di dieci anni, non avrebbe saputo risolvere. Almeno, a detta dei “rionali”. Può capitare, per esempio, di incappare nella “conta degli alberi morti nel parco Utoya in via Gerosa” così come “nell’incrocio del pericolo di via Canaletto”, oppure nel “segreto della Moschea”. Tappe di un gioco dove quelle che suonano come penitenze sono, per i residenti, ancora oggi pane quotidiano.
Un omaggio goliardico che fa sorridere, ma anche riflettere. Soprattutto, se si considera che il quartiere in questione, storicamente di sinistra, è lo stesso che ha certamente contribuito ad eleggere il sindaco Muzzarelli. Non per una, ma per ben due volte. Per questo, la delusione è doppia.
Cosa chiedono, quindi, al nuovo sindaco di Modena?