Se dimentichiamo, anche solo per un momento, la strada che porta alla pace, possiamo ritrovarla negli occhi puri ed innocenti di un bambino. “Perché, loro, i bambini, sanno che alla guerra si può giocare per finta. Invece gli adulti, alla guerra, usano giocare per davvero, con le vite degli altri”. Con queste parole di riflessione e di speranza, Mons. Erio Castellucci ha inviato il suo tradizionale messaggio di auguri alla comunità modenese, in vista del Natale. Un momento di unione, di calore e di fratellanza, in un mondo che tuttavia osserva quotidianamente lo “sterminio di corpi e di cuori, di cui l’umanità del futuro si vergognerà”. E allora, perché non “Facciamo la Pace?”. Proprio come si chiedono tra di loro i più piccini che, se potessero, in un ipotetico referendum propositivo, senza alcun dubbio ne voterebbero all’unanimità il “sì”.
Un anno che si chiude, un nuovo anno che si apre. Con la consapevolezza che, di strada da fare, verso la Pace, ce n’è ancora tanta. “Perché la Pace – come scrive Castellucci nella sua lettera – è come un neonato. È fragile e non è data una volta per sempre: ha bisogno, invece, di essere accolta, curata, alimentata”.