Nel video, l’intervista a Irene Priolo, Vicepresidente con delega alla Protezione civile
Dai 23 fiumi esondati contemporaneamente, per un volume complessivo d’acqua stimato in 350 milioni di metri cubi, alle oltre 65mile frane e alle quasi 2mila infrastrutture stradali coinvolte da dissesto. Sono solo alcune delle principali evidenze contenute nelle 150 pagine del rapporto stilato dalla Commissione tecnico-scientifica, incaricata dalla Regione di far luce sugli eventi meteorologici estremi del mese di maggio 2023. Per questo si parla di “un evento senza precedenti nella storia osservata”, ovvero dal 1921, quando si sono iniziati a raccogliere i dati idrologici.
Secondo gli esperti, significa che un evento come quello di maggio, sulla base della statistica precedente, ha una probabilità di 1 su 500 di verificarsi ogni anno. Così la Commissione, nella parte conclusiva, ritiene che un’opportuna proposta operativa di gestione territoriale debba essere basata sulla combinazione di interventi strutturali e non di mitigazione del rischio, affinché un evento di tale portata possa servire da “spartiacque tra passato e futuro, nel settore della difesa idraulica e idrogeologica del territorio”.