La situazione di stallo della Holostem terapie avanzate rischia di sfociare nell’epilogo peggiore, quello della chiusura. Per il fiore all’occhiello nella cura di malattie rare come l’epidermolisi bollose s’è aperta una lunga fase di incertezza, da quando il socio di maggioranza ormai un anno fa aveva aperto la procedura di messa in liquidazione. Da allora è partita un’operazione di salvataggio nel tentativo di preservare il patrimonio di conoscenze che vede a Modena un punto di riferimento mondiale. La manifestazione d’interesse di Enea Tech Biomedical sembrava aprire l’ipotesi di un lieto fine, ma ad oggi, sostiene il sindacato Filctem Cgil non è stato ancora completato il conferimento con la cessione del 100% delle quote di Holostem, previsto inizialmente per la fine del mese di ottobre. Il rischio è quello che se questa cessione non sarà completata entro la fine di novembre, il liquidatore nominato un anno fa sarà costretto a procedere alla liquidazione definitiva e alla sospensione delle attività produttive. Già oggi questa situazione ha portato a una riduzione netta dei dipendenti passati in un anno da 80 a 43. Una situazione che spaventa soprattutto l’associazione “Le Ali di Camilla”, composta da genitori dei cosiddetti “bambini farfalla”, malati di epidermolisi bollosa, che oggi trovano una cura proprio grazie al centro Holostem del professore Michele De Luca. L’appello è rivolto alla politica, in particolare al ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, affinché aiuti a sbloccare la trattativa aziendale per salvaguardare quella che negli anni è divenuto un caposaldo di speranza per persone con malattie rare.