Nel video interviste a:
- Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia-Romagna
- Irene Priolo, Assessore regionale all’Ambiente
Prima le opere più urgenti, le cosiddette “somme urgenze”, avviate da maggio subito dopo l’alluvione. Adesso, prende il via un focus sui fiumi, con un nuovo piano per la messa in sicurezza dei corsi d’acqua, compresa la rimozione dei materiali trasportati all’interno. Interventi necessari, da realizzare in tempi accelerati, a tutela delle comunità, in particolare nelle aree colpite, le più esposte.
Un evento estremo, epocale, che ha visto cadere in poche ore una quantità di pioggia mai vista e che ha impattato sui terreni pedecollinari e montani, trasportando a valle circa 47 milioni di metri cubi di terreno franato, di cui si stima che circa il 20-30% sia finita dentro il reticolo fluviale. Nei casi più gravi l’acqua, che ha tracimato dagli alvei, ha fatto collassare gli argini.