Il 15 maggio del 2021 il fratello di Saman fu sentito dai Carabinieri di Reggio Emilia e disse che, con la scomparsa della sorella (ritrovata cadavere sepolta sotto un casolare a Novellara a novembre del 2022) i cugini Ikram Ijaz e Nomanullaq Nomanullaq, “non c’entravano nulla”. Oggi in tribunale a Reggio Emilia il giovane ha però smentito questa versione affermando che era “una bugia” detta perché “mio padre mi ha detto di dirla ed ero costretto da lui”. Il ragazzo- protetto in aula da un paravento per non incontrare lo sguardo dei parenti imputati- ha ribadito: “Da piccolo avevo molta paura di mio padre e dello zio (Danish, Hasnain, ndr) e non potevo dire nulla”. Tra diversi “non ricordo” il testimone ha poi raccontato anche della sera del 30 aprile, l’ultima prima della scomparsa di Saman. In merito ha riferito di aver sentito “per oltre mezz’ora”, mentre si trovava sulle scale di casa, il padre che discuteva con lo zio e i cugini pronunciando le parola “scavare” e “passare dietro le telecamere”. Alla domanda per cui non avesse riferito di queste circostanze anche davanti al giudice che lo ha sentito a giugno di due anni fa, il teste ha risposto: “Ero confuso e non sapevo bene cosa fare”.