Nel video, l’intervista a Cosimo Zaccaria, Avvocato difensore di tre Carabinieri
Clamorosa svolta nelle indagini sulla morte di Taissir Sakka, il trentenne tunisino trovato senza vita nel parcheggio del Dopo lavoro ferroviario in via dell’Abate. È stato infatti aperto un fascicolo per omicidio come conseguenza di altro reato e a essere indagato è un Carabiniere del nucleo radiomobile. Altri cinque militari sarebbero invece indagati per lesioni ai danni del fratello Mohamed, che è andato a sporgere denuncia. Da quanto si era appreso dalle prime ore dopo il ritrovamento del corpo, avvenuto la scorsa domenica mattina, i due fratelli erano stati portati al Comando provinciale di via Pico della Mirandola dopo essere stati accusati di avere creato tensione e liti in un locale di Ravarino. La prima ipotesi formulata era stata quella di una caduta accidentale, ma tutte le piste investigative erano rimaste comunque aperte, tanto che i rilievi erano andati avanti per diverse ore, mentre la famiglia non ha mai creduto all’ipotesi di un incidente. L’avvocato Cosimo Zaccaria, che insieme al collega Roberto Ricco difende il Carabiniere indagato per omicidio come conseguenza di altro reato e altri due militari indagati per lesioni, dichiara di essere già in possesso di elementi forti in grado di dimostrare l’assoluta estraneità ai fatti dei suoi assistiti.
Gli altri tre militari sono difesi dall’avvocato Lorenzo Bergami, mentre il fratello del tunisino si è rivolto all’avvocato Fabrizio Canuri. Nel frattempo, è iniziata oggi l’autopsia sul corpo del 30enne, i cui risultati saranno fondamentali per chiarire tutti i punti rimasti finora oscuri sulla sua morte. Dalle prime indiscrezioni, contrariamente a quanto appreso inizialmente, pare non siano emersi particolari traumi né al volto né alla nuca di Taissir; elementi che fanno sorgere altri interrogativi sull’appartenenza del sangue trovato sul luogo del suo ritrovamento.