Una vera e propria rivoluzione per il mondo dell’impiantistica sportiva è attesa entro il 2030 visto che la Commissione Europea ha stabilito che i manti erbosi realizzati con materiale sintetico sono dannosi per la salute e che vanno quindi dismessi. I fili d’erba che formano i terreni di gioco sarebbero composti in polietile e polipropilene, materiali che rilasciano nell’aria sostanze dannose per chi li respira. A corroborare la tesi della Commissione uno studio condotto dalla rivista Enviroment International nel quale l’80% degli sportivi sottoposti ad analisi dopo aver giocato su campi in erba sintetica presentava tracce delle microparticelle plastiche.
Un problema non di poco conto visto che il 22% delle strutture italiane che prevedono un manto erboso sono realizzate con materiale sintetico, esattamente 2954. Si va dai campi di calcetto e tennis dei circoli privati fino anche ad impianti utilizzati nel calcio professionistico come l’Orogel Stadium di Cesena o il Mapei Stadium di Reggio Emilia. Chi sceglie il sintetico lo fa per ridurre i costi di mantenimento del campo da gioco, altissime per campi interamente in erba naturale. C’è tempo dunque fino al 2030 per trovare una soluzione che accontenti tutti.
ERBA SINTETICA, LA COMMISSIONE EUROPEA BANDISCE I CAMPI, DA DISMETTERE ENTRO IL 2030
La Commissione Europea ha stabilito che i campi sportivi realizzati in erba sintetica sarebbero dannosi per la salute a causa delle microplastiche che rilasciano nell’aria. Entro il 2030 andranno dismessi ma in Italia sono il 22% dei campi totali.