Nel video l’intervista ad Angelo Memoli, Presidente Dopo Lavoro Ferroviario
Sembra che nessuno abbia sentito nulla, nessun litigio, né urla; niente che potesse far pensare a un epilogo tragico, come il ritrovamento di un uomo senza vita nel parcheggio del Dopo Lavoro Ferroviario. Sul luogo del ritrovamento poche tracce di sangue, tirate via facilmente dal personale dell’Associazione, che questa mattina era al lavoro come sempre, ma nei discorsi c’era ancora la morte sconcertante di Taissir Sakka, trovato riverso a terra, sulla testa una ferita profonda. Oggi in quel parcheggio è arrivato anche il personale della Polizia Ferroviaria, ma sono i Carabinieri che serratamente indagano sul giallo. La prima ipotesi dei militari è che il 30enne tunisino sia morto a causa di una caduta accidentale; ma diversi elementi lasciano la porta aperta ad altre ipotesi, anche quella dell’omicidio. Il corpo del tunisino è stato trovato ieri mattina, intorno alle 9.30; si pensa che la morte sia avvenuta alcune ore prima, ma diversi testimoni che si sono trovati a passare di lì verso le 6.00 hanno affermato di non aver visto nulla. I primi accertamenti effettuati dai militari hanno stabilito che Sakka sabato sera si trovasse a Ravarino con un’altra persona, sembra un connazionale. Entrambi erano al Circolo Arci dove avevano disturbato alcuni giovani, minacciato i presenti e spaccato bottiglie nel parcheggio. Le forze dell’ordine, chiamate a intervenire intorno alle 23.30, hanno identificato chi era sul luogo, tra cui Sakka, che pare fosse ubriaco. Di lui, si sono successivamente perse le tracce e non è ancora chiaro come sia arrivato ed entrato nel parcheggio del locale di Modena, ancora chiuso. Forse scavalcando il cancello, forse arrivando dai binari dietro al locale. Saranno le immagini delle telecamere di video sorveglianza a dare risposte, così come sarà l’autopsia a fare chiarezza su una morte dai contorni ancora sfumati.