Omicidio aggravato, distruzione di cadavere, ma anche violenza sessuale, tentata estorsione e spaccio di droga. Questi i capi d’accusa contestati a Mohamed Gaaloul, unico indagato nella morte di Alice Neri, a conclusione delle indagini preliminari. Violenza sessuale perché secondo l’accusa, Gaaloul avrebbe cercato di violentare la 32enne nell’area di Fossa di Concordia; prova di questo sarebbe la spallina del reggiseno strappata e rinvenuta a qualche metro dall’auto data alle fiamme e carbonizzata. In quel luogo, secondo la ricostruzione emersa dalle indagini dei Carabinieri, i due sarebbero arrivati intorno alle 5.15 dopo aver trascorso insieme le prime ore della mattina. Gaaloul sarebbe stato a bordo dell’auto di Alice a partire dalle 3.40, dal bar di Concordia si sarebbero spostati su un argine, per noi arrivare nel luogo dell’omicidio, avvenuto con diverse coltellate. Al 29enne tunisino è inoltre accusato di tentata estorsione. Secondo l’accusa Gaaloul avrebbe chiesto soldi a un’altra donna, minacciandola di diffondere a parenti e conoscenti il contenuto di video che la ritraevano intenta ad avere rapporti sessuali con lui e a consumare sostanze stupefacenti. E in merito agli stupefacenti, proprio lo spaccio è il terzo capo d’accusa contestato a Gaaloul: secondo quanto ricostruito dalla Procura avrebbe ceduto a più riprese e a più persone sostanze di tipo hashish e cocaina. La Procura ha emesso e notificato all’indagato e al suo difensore, Roberto Ghini, l’Avviso di Conclusione delle Indagini Preliminari. Da oggi ed entro il termine di venti giorni, l’indagato avrà la possibilità di richiedere di essere interrogato dal Pubblico Ministero per fornire la sua versione dei fatti.