Nel servizio l’intervista a Maria I. Larossa, Avvocato di Uber Capucci

Emergono ulteriori dettagli sul delitto di Vignola in cui hanno perso la vita l’88enne Anna Malmusi e il figlio, 66enne, Emore Capucci. Sulla donna non sarebbero state trovate ferite da armi da taglio. La pista che si sta aprendo davanti agli inquirenti sarebbe quella di un possibile soffocamento dell’anziana che da tempo soffriva di Alzheimer ed era costretta a letto. Il terzo uomo presente nella casa di via Torino, Uber Capucci, si trova ferito, in prognosi riservata in terapia intensiva ma in condizioni stabili, all’ospedale di Baggiovara, piantonato dai Carabinieri. Secondo la prima ipotesi delineata dagli inquirenti sarebbe stato lui a uccidere il fratello e la madre, prima di cercare di togliersi la vita con un coltello. Ma sul tavolo c’è anche un’altra pista: quella che ipotizza che a scagliare il primo colpo sia stato Emore, che avrebbe poi avuto la peggio contro il fratello maggiore. Ad ora, spiega l’avvocato nominato al momento d’ufficio che difende il 67enne ferito, non ci sono elementi oggettivi che possano far parlare di un duplice omicidio da parte di Uber.

Fondamentale per le indagini, anche gli esiti delle autopsie sui corpi di Anna ed Emore, che dovrebbero partire nelle prossime ore