Nel video, l’intervista a Daniele Dieci, Segretario Cgil Modena

L’assenza di risorse per la sanità pubblica fa vacillare le regioni benchmark, ovvero quei territori che, per qualità del servizio, sono sempre stati un punto di riferimento per tutti gli altri. Così anche Toscana ed Emilia-Romagna vedono la propria eccellenza a rischio, con difficoltà che si stanno già concretizzando in liste d’attesa sempre più lunghe e il grido d’allarme sulla carenza di medici e infermieri. La prospettiva non è buona: nelle previsioni del governo la spesa per la sanità in rapporto al Pil è destinata a scendere intorno al 6%, quando la richiesta delle stesse regioni è quella di non farlo calare al di sotto del 7,5%. Una stangata che preoccupa anche le parti sociali, in un momento in cui quasi un cittadino su cinque già rinuncia oggi a cure personali o visite mediche.

Se si guarda agli screening oncologici, uno degli indicatori principali sulla qualità dell’assistenza sanitaria, si osserva come l’Emilia-Romagna abbia visto un calo nella copertura. Rispetto al 2018, gli screening per prevenire il cancro alla cervice uterina sono calati dal 91% al 65%, le mammografie dal 79 al 67%.