Alice Neri è stata uccisa con fendenti violenti, inferti con un’arma bianca. Cinque o sei colpi, di cui uno al cuore, in cui sarebbe stato trovato un frammento osseo, segno di una brutalità inaudita nell’omicidio della 32enne di Rami di Ravarino. I segni dell’aggressione con un possibile un coltello, un pugnale o anche un cacciavite, sono stati rinvenuti sulle costole, sulle vertebre e ad una falange, secondo quanto trapela dagli accertamenti medico legali effettuati da Cristina Cattaeo, professoressa di Medicina legale dell’Università di Milano. Ieri l’incontro tra la professoressa, i legali e i periti nominati dalle parti. Ancora si attende il deposito della relazione completa, ma pare ormai confermata la morte violenta della donna trovata carbonizzata nella sua auto a Concordia la notte del 17 novembre scorso. Dopo l’archiviazione delle posizioni del marito, Nicholas Negrini, e del collega con cui la donna ha trascorso la sera prima della morte allo Smart Cafè, Marco Cuccui, al momento per il Gip l’unico indagato per il brutale omicidio di Concordia resta Mohamed Gaaloul, 29enne tunisino in carcere dallo scorso dicembre, quando fu arrestato in Francia prima di essere trasferito in Italia, dove ora si trova al carcere Sant’Anna di Modena.