Gli account dei social network degli emiliano-romagnoli bersagliano le donne, i disabili e gli omosessuali. È un odio, quello online, che si fa più intenso, più polarizzato. È quanto si deduce dalle mappe realizzate nell’indagine condotta da Vox, l’Osservatorio italiano sui Diritti, che ha pubblicato la settima edizione della “Mappa dell’Intolleranza” nella quale ha elaborato cartine geografiche, declinate a seconda della categoria, che mostrano i luoghi dove si concentrano gli insulti che circolano sul Web. Anche Modena è nella lista nera: nella nostra città, infatti, l’indagine ha mostrato come si siano riscontrati il maggior numero di insulti misogini e diretti verso chi ha disabilità. Non solo: tra gli “haters” modenesi – così li definiscono le nuove generazioni – sarebbe cresciuta anche una forma di “islamofobia”. Non a caso, è di questi ultimi giorni il triste episodio che ha vissuto una giovane studentessa modenese, di origine marocchina, aggredita verbalmente da una cittadina italiana fuori da un supermercato. Il motivo? Perché la giovane indossa il velo, intimandola a toglierselo perché “se sei qui in Italia, devi cambiare, altrimenti state a casa vostra”. Ma non è la prima volta che accade: lo scorso maggio, un’altra studentessa modenese sempre di origini marocchine era stata insultata e minacciata per il colore della sua pelle, sul treno che la stava portando a Roma per ricevere un premio alla Camera per il talento universitario. Quindi, alla fine, l’odio e la discriminazione non sono solo una conseguenza delle nuove tecnologie e dei social network, ma piuttosto della maleducazione. Quella reale, di tutti i giorni.