Diciassette anni di crescita intervallata solo dalle crisi internazionali come quella del 2008 e alla pandemia; uno sviluppo trainato in particolare dai settori dei mezzi di trasporto, della meccanica e della ceramica. È la parabola, tracciata dall’Ufficio studi di Cna Modena, dell’export provinciale su dati della Camera di commercio, che dipinge una Modena che da oltre 15 anni è in grado di restare tra le prime 10 città italiane per esportazioni. Si tratta, entra nel dettaglio, di una crescita monetaria dell’83,7%, del 41,8% in termini reali. A fare la parte del leone sono i mezzi di trasporto e la meccanica, che dal 52,7% del 2011 sono passati al 56,4% di export dell’anno scorso. L’unico distretto produttivo definito da Cna “in grave arretramento”, quello del tessile abbigliamento, che si è sostanzialmente dimezzato. Su questo ha inciso l’ingresso della Cina nel World Trade Organization, che però ha avuto un impatto positivo su altri settori. Meno pesanti sembrano essere stati, almeno sino ad oggi, le conseguenze della guerra russo-ucraina. Rispetto ai paesi di destinazione, si è ridotto il peso della Ue a favore dell’Asia e soprattutto degli Usa, che in un decennio hanno di fatto raddoppiato le importazioni modenesi attestandosi oggi al 14,6%. Gli Stati Uniti si confermano la nazione più importante per il nostro export, davanti a Germania, Francia, Regno Unito, Spagna e Cina. Data la classifica, ombre di incertezza alla felice parabola modenese arriva dal rallentamento del mercato tedesco

EXPORT MODENESE, DA 17 ANNI SEMPRE TRA I MIGLIORI IN ITALIA
Solo la crisi del 2008 e la pandemia hanno fermato l’export modenese, che altrimenti negli ultimi 17 anni è sempre stato tra i migliori in Italia. A dirlo un’analisi di CNA