Nel video le interviste a:

-Tizianella Aguzzoli, Vittima Arturo, il fratello del padre

-Pia Corradi, Vittima Dino, il padre

-Alberto Bellelli, Sindaco di Carpi

-Monsignor Ermenegildo Manicardi , Vescovo Diocesi di Carpi

Era il 16 agosto 1944 quando in una rappresaglia fascista vennero trucidati nella Piazza principale di Carpi 16 civili inermi, scelti tra un centinaio di persone rastrellate fra Carpi, Migliarina e Rio Saliceto. 7 di loro erano di Carpi e frazioni, uno di Migliarina, sei di Rio Saliceto, uno di Mirandola, uno di San Felice sul Panaro e un altro uomo a Carpi, perché sfollato. A falciare le loro vite, intorno alle 20, una raffica di mitra sparata dalla ‘brigata nera’ e i corpi lasciati sul selciato fino al giorno dopo. L’eccidio fu messo in atto in rappresaglia in seguito all’uccisione di un repubblicano avvenuta il girono di ferragosto tra Migliarina e la città.

La città di Carpi e le sue istituzioni hanno commemorato il dramma questa mattina nel luogo dove si è consumata la strage

Un partigiano di Carpi, Walter Lusvardi, si consegnò ai fascisti per salvare la vita al fratello, arrestato il giorno prima. Nelle ore successive i prigionieri vennero torturati ed interrogati.

La piazza dove avvenne l’eccidio fu ribattezzata nel dopoguerra piazza dei Martiri