Nel video l’intervista a Sofia Costanzini, Ingegnere ambientale Dief Unimore

Sono dati allarmanti quelli che emergono dal monitoraggio di Copernicus il programma di osservazione della Terra dell’Unione europea, dedicato a monitorare il nostro pianeta e il suo ambiente. Il mese scorso è stato il più caldo di sempre e anche sotto la Ghirlandina i numeri lo hanno confermato. Secondo l’Osservatorio Geofisico di Modena, la seconda decade del mese è stata la più rovente. Parlando in termini di numeri dall’11 al 20 luglio, la temperatura media è stata di 30,2 gradi, ben 4,4 gradi in più rispetto alla media registrata dal 1991 al 2020 quando era stata di 25,8 gradi. Ma a segnare un vero e proprio primato sono state le temperature minime con una media di 25,9 gradi

E a confermare le allarmanti temperature a livello mondiale è Copernicus il programma di osservazione della Terra dell’Unione europea, dedicato a monitorare il nostro pianeta e il suo ambiente stabilendo che il mese di luglio di quest’anno è stato il più caldo mai registrato nella storia dell’umanità. Si stima infatti che sia stato circa 1,5 gradi più caldo della media 1850-1900, considerando che il dato è già il limite massimo del riscaldamento globale fissato dall’Accordo di Parigi e dalla Cop26 di Glasgow. Record che, come sottolineano i vertici di Copernicus, hanno tremende conseguenze per le persone e il pianeta, esposti ad eventi estremi sempre più frequenti e intensi. Secondo Copernicus, il resto del 2023 sarà relativamente caldo a causa del Nino, è un fenomeno climatico periodico che provoca un forte riscaldamento delle acque dell’Oceano Pacifico Centro-Meridionale e Orientale