Il Consiglio di Stato respinge il ricorso fatto dal Comune sul caso delle concessioni a Hera Luce. L’attribuzione diretta fatta dall’amministrazione alla multiutility per l’installazione di nuove luci con i progetti “Mo Pensa Led” e “Mo Full Led” è stata quindi illegittima anche secondo i giudici di Roma, che hanno confermato la sentenza del Tar di Bologna, che a gennaio aveva annullato il contratto. Interventi del valore di 6 milioni di euro che il Comune aveva concesso direttamente alla multiutility avvalendosi del rapporto di affidamento costituito con l’originaria Meta, a cui è succeduta Hera Srl. Ma per il Consiglio di Stato questa operazione risulta illegittima, poiché ritenuto un servizio aggiuntivo. Per trasformare l’illuminazione della città serve quindi una gara pubblica, la cui assenza aveva spinto Edison Next Government srl e City Green Light srl a ricorrere al Tar lamentando la ‘violazione dei principi di libera concorrenza, massima partecipazione, non discriminazione, imparzialità, trasparenza e correttezza’. Una richiesta a cui i giudici di Bologna hanno dato ragione e ora, con motivazioni fornite ieri, anche quelli di Roma, gettando ombre sui contatti stretti tra Piazza Grande e la società di via Razzaboni. Non solo, l’errore sta anche nell’aver considerato automatico il passaggio di attribuzione a Hera dopo l’incorporazione di Meta nel 2005. In questo senso, ogni attribuzione diretta fatta da Piazza Grande alla multiutility da quasi 20 anni risulterebbe illegittima.
CONCESSIONI IRREGOLARI, IL CONSIGLIO DI STATO RESPINGE IL RICORSO DI HERA E COMUNE
I giudici del consiglio di Stato hanno respinto il ricorso del Comune e di Hera sul caso delle concessioni per cambiare l’illuminazione della città. Secondo i legali, l’attribuzione degli interventi non può essere legittima senza gara pubblica