Sono stati confiscati i beni sequestrati lo scorso dicembre a Roberto Soda, imprenditore di 53 anni originario di Crotone, si tratta di nove società, di cui una con sede a Modena. L’uomo secondo quanto si legge nella nota della Guardia di Finanza è ritenuto attiguo alla cosca di ‘ndrangheta dei Grande Aracri. Il provvedimento di confisca è stato disposto lo scorso 14 giugno dal tribunale di Bologna che ha emesso nei confronti dell’uomo anche la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale per 5 anni. Le indagini hanno preso il via a seguito di una interdittiva antimafia, emessa dalla Prefettura di Reggio Emilia nei confronti di una serie di società operanti nel settore edile, riconducibili a Roberto Soda e inserite inizialmente nel circuito delle imprese preposte alla ricostruzione del sisma del 2012. Dalle indagini, si legge nella nota delle fiamme gialle, è emersa una sproporzione patrimoniale rispetto alla sua capacità reddituale lecita, oltre alla presenza di elementi significativi circa la pericolosità sociale dell’imprenditore in relazione all’asservimento delle sue attività economiche agli interessi della cosca
‘NDRANGHETA, CONFISCATI I BENI SEQUESTRATI ALL’IMPRENDITORE ROBERTO SODA
Una operazione della Guardia di Finanza ha portato alla confisca di beni per oltre 300 mila euro appartenenti ad un imprenditore inserito nel circuito della ricostruzione post sisma e ritenuto affiliato alla ‘ndrangheta.