Un male raro e incurabile l’ha strappata alla vita a soli 48 anni ma mai, anche solo per un istante, si è arresa. Alessandra Pederzoli, quella che è stata una cittadina esemplare e punto d’ispirazione per molti. Fino all’ultimo, non ha mai avuto timore di nascondere a sé stessa e agli altri la sua situazione, impegnata in mille progetti già iniziati e pronta a iniziarne di nuovi. Nel suo blog personale, sui social, trasformava i momenti bui della sua malattia in luce. La sua storia, la sua battaglia, l’ha impressa su carta, tra le pagine di un libro, pubblicato lo scorso anno dal titolo “Al volante della mia vita” che lascia il segno, così come il coraggio e la determinazione che l’hanno sempre contraddistinta. Passaggi crudi, duri, ma anche teneri di un’esistenza che non è mai stata facile e che, proprio per questo, possono essere d’ispirazione per chi è, o potrebbe essere, nella sua stessa situazione. “La mattina non mi chiedo come sto, ma chi incontrerò” scriveva. Con questo spirito viveva e così la ricorda chi, in questo doloroso momento, non fa mancare la propria vicinanza. Per Alessandra, che ha sempre brillato di luce propria: non era solo la moglie del sindaco Gian Carlo Muzzarelli e mamma di Emma, ma anche una donna intelligente, coraggiosa, sensibile. Stimata commercialista e revisore legale, docente Unimore, Alessandra era attiva in numerose associazioni ispirate ai temi della sanità e della leadership femminile, oltre alla grande passione per la politica, che coltivava da dietro le quinte, e per la musica: c’è chi la ricorda ancora nel 2017 tra le prime file del Modena Park, a cantare a squarciagola insieme ai suoi cari il suo amato Vasco. Gioia, vita, speranza. Così Modena ricorderà per sempre Alessandra.