Malgrado il conflitto tra Russia e Ucraina, l’inflazione alle stelle e la crisi energetica nel 2022 l’economia regionale ha mostrato una notevole capacità di resistenza, registrando una crescita del 3.7%, dato in linea con la media italiana. Questo quanto emerge dal Rapporto sull’Economia dell’Emilia Romagna stilato dalla Banca d’Italia. In particolare dal report emerge che l’espansione è stata sostenuta soprattutto dai consumi delle famiglie, aumentati in seguito all’uscita dalle restrizioni imposte per contrastare la pandemia e anche dagli investimenti delle imprese. L’incremento dell’attività ha interessato tutti i settori, sebbene con intensità differenti. Dopo la forte espansione dell’anno precedente, il valore aggiunto dell’industria ha registrato un modesto aumento, sostenuto soprattutto dalla domanda estera. Il terziario ha trainato la crescita del prodotto regionale, accelerando e superando i livelli del 2019. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, nel 2022 il numero di occupati è cresciuto dell’1,2%, portandosi a oltre 2 milioni mentre il tasso di disoccupazione è sceso di mezzo punto rispetto al 2021. Per quanto riguarda invece i primi mesi del 2023 gravano ancora le pressioni inflazionistiche e la connessa intonazione restrittiva della politica monetaria; vi si aggiungono gli effetti, ancora difficili da quantificare, dell’alluvione che ha colpito un’ampia porzione del territorio regionale. Le aspettative prefigurano però una sostanziale invarianza delle vendite e un lieve calo degli investimenti nei settori dell’industria e dei servizi.
ECONOMIA REGIONALE, BANCA D’ITALIA: TRAINANO IL PIL SERVIZI E COSTRUZIONI
E’ un quadro positivo quello che emerge dal rapporto sull’economia regionale per il 2022 tracciato illustrato questa mattina dalla Banca d’Italia. A trainare il Pil servizi e costruzioni.