Quest’anno l’esame finale delle scuole superiori riprende il suo formato standard, con entrambe le prove scritte preparate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Quanto basta per alzare il livello dell’attenzione su possibili “bufale” legate alle regole di base che governano l’Esame di Stato. Cosa che puntualmente fa la Polizia Postale e delle Comunicazioni con ‘Maturità al sicuro’, la campagna di sensibilizzazione svolta assieme al portale specializzato Skuola.net, che per il sedicesimo anno consecutivo si pone proprio l’obiettivo di “smontare” le principali fake news sull’argomento. Quasi 1 studente su 4, ad esempio, è convinto che durante le prove scritte gli smartphone si possono tenere con sé in postazione. Quando, invece, devono essere consegnati al banco della commissione. E se il 18% è consapevole che comunque i telefoni debbano rimanere rigorosamente spenti, il 5% pensa che si possano persino usare rischiando al massimo di essere richiamati o penalizzati. Tra le credenze più diffuse ben il 38% crede che, durante le prove, i membri della commissione possano perquisire gli studenti, alla ricerca di oggetti proibiti. Anche in questo caso, si tratta di informazioni non corrette che vanno sfatate, invitando comunque alla prudenza, visto che la commissione d’esame ha il diritto di escludere i candidati colti in “flagranza di copiato”. E poi c’è il grande, annoso, tema delle tracce d’esame. Specie di quelle dello scritto di Italiano. Perché sono ancora troppi gli studenti che pensano di trovare in anticipo i contenuti della prova, soprattutto online. Cosa assolutamente non vera. Detto questo per tutti gli studenti chiamati domani ad affrontare la maturità non resta che aspettare e intanto continuare a ripassare.