Sono oltre 450 i millimetri di acqua caduti in Emilia Romagna nelle due violente ondate di maltempo che hanno messo in ginocchio il territorio, causando l’esondazione di 21 fiumi, allagamenti diffusi in numerosi comuni, oltre che frane e smottamenti. Numeri record che inevitabilmente fanno riflettere sul rischio idrogeologico a cui è esposta la nostra regione. Secondo i dati dell’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, l’Emilia Romagna è tra le regioni in cui le percentuali di territorio potenzialmente allagabile e di popolazione esposta a rischio di alluvione per i tre scenari di pericolosità, risultano superiori rispetto ai valori calcolati dalla scala nazionale. In uno scenario di pericolosità media le aree potenzialmente allagabili raggiungono il 45,6% e gli edifici e la popolazione a rischio supera ampiamente il 60%. Le province maggiormente esposte sono quelle di Ravenna e Ferrara ma Modena non può certo stare tranquilla: il nostro territorio ha una percentuale di aree allagabili che supera il 40%; ciò significa che più della metà della popolazione potrebbe finire sott’acqua in caso di eventi estremi. Numeri allarmanti che evidenziano con forza la necessità di prevenire questi fenomeni, o comunque di farsi trovare preparati a qualsiasi tipo di situazione emergenziale. Il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci ha infatti annunciato l’arrivo di un provvedimento entro la prima metà del 2024 che dovrebbe portare a interventi mirati in questa direzione. Dalla costruzione di nuove dighe all’eliminazione degli sprechi d’acqua